martedì 26 luglio 2011

Italia-Spagna: epica e magia a Barcellona

La semifinale mondiale di pallanuoto Italia-Spagna non può che far tornare alla mente quell'11 agosto 1992, la finale olimpica di Barcellona, il trionfo a cinque cerchi targato Ratko Rudic.



L’immagine di quella notte è quella di Gandolfi che segna il gol decisivo dopo 6 supplementari e 46 minuti di gioco effettivo. Una finale in Spagna, contro la Spagna, con un arbitro spagnolo, Eduardo Martinez. Coadiuvato da Alfred Carel Van Dorp, il suo è un arbitraggio senza decoro, con la cattiveria di chi favorisce la squadra di casa ma non può condannare alla sconfitta chi ha nel cuore la voglia di vincere. Come dice Eraldo Pizzo: “Non ho mai visto un arbitro far perdere la squadra più forte”

Ecco il racconto di quella finale epica nelle parole di Sandro Perrone:

Dragan Matutinovic, c.t. croato della Spagna, abbassa gli occhi, due anni di promesse naufragano a 32" dalla fine, come prima si e' disperso Manuel Estiarte, l' ultimo romantico che, quando gioca contro i nostri, viene sempre cancellato. Dopo quattro tempi regolamentari (1.0, 3.2, 2.3, 2.1), sei tempi supplementari (0.0, 1.1, 0.0, 0.0, 0.0, 1.0), due ore di gioco con i fantasmi di Madrid 1986 (11.10 ai mondiali per la Jugoslavia dopo otto tempi supplementari, gol di Milanovic a 3" dalla fine), l' espulsione definitiva di Fiorillo, un rigore concesso a Manuel Estiarte a 42" dalla fine del secondo supplementare, la grande calma insegnata da Rudic si concretizza al momento piu' importante: Massimiliano Ferretti passa un pallone d' oro a Nando Gandolfi smarcatosi sotto porta. Il suo tiro e' vincente, non c' e' spazio per la rimonta spagnola. Arriviamo a questo punto dopo una grande partita che il Settebello domina dall' inizio con la solita grande difesa e il solito grande Attolico. L' Italia sta sopra due volte con tre gol di scarto: 4.1 (3' 49" del secondo tempo) e 6.3 (4' 59" del terzo). I ragazzi sono bravissimi ad annullare le superiorita' degli avversari (3 su 16 i gol, contro 2 su 8 per gli azzurri, esattamente la meta' ), a sorvolare sulla tensione che porta all' espulsione del consigliere tecnico Pomilio e a una rissa tra il secondo e terzo supplementare su cui adesso sorvolano tutti. Il Settebello passa attraverso mille piccole torture. Gli arbitri aiutano la Spagna in due occasioni fondamentali, la risollevano nel terzo tempo regolamentare e le concedono un rigore nel secondo supplementare. Ma la maratona nasce da un gol di Oca a 37" dalla fine del quarto tempo, proprio quando sta per scadere il tempo concesso alla Spagna, e li' gli arbitri non c' entrano, c' e' stata una distrazione. A dimostrazione che nella pallanuoto vince il piu' forte i ragazzi di Rudic arrivano: "Abbiamo dimostrato di non essere un' Italietta" commenta Mario Fiorillo che con un grandissimo Campagna regge la squadra nei momenti importanti. Ma e' dal sacrificio di Massimiliano Ferretti, questo gigante ribelle, che arrivano i due gol partita: quello che pareggia il rigore di Estiarte a 20" dalla sirena del secondo supplementare, e' suo il passaggio a Gandolfi per la rete del trionfo mentre la rimonta Spagnola si spegne su un palo.

È il trionfo di Rudic, al terzo trionfo olimpico di fila, con Jugoslavia e Italia. "Io programmo una squadra sul lungo termine e se un giocatore ha un calo di forma non per questo lo tolgo di squadra. Gli automatismi collettivi hanno più valore delle condizioni del singolo" dice a Repubblica. "Questo non implica un immobilismo, perché inseriamo poi sempre dei giovani che portino incoscienza e vivacità. Ma entrare in nazionale è molto difficile e dopo bisogna dare una certa sicurezza al giocatore". Una garanzia che aumenta il carattere, che esalta compattezza e aggressività. "In certi momenti il risultato diventa la priorità assoluta. I giocatori devono dimenticare la scuola, la casa, la vita privata: niente è più importante dell' obiettivo. Io stesso provoco situazioni stressanti, nervose, nelle quali analizzo i miei giocatori sotto sforzo. Così poi li scelgo, in base alle loro reazioni. Gli automatismi tecnici non significano niente se non c' è lo stress: nelle partite importanti si perdono" 


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